Amerigo 1934

Alberto Bettini, il patron di Amerigo, mai avrebbe pensato di fare l’oste.
C’era si l’osteria di suo nonno Amerigo a Savigno, c’è dal 1934, ma lui aveva scelto di girare il mondo e non stare tra i vecchi che passavano le giornate a bere un po’ di vino, giocare a carte e trattare la vendita di qualche capo di bestiame. Ma si sa, viaggiare allarga la mente fino a far capire cosa è veramente importante.
Per Alberto era diventato importante non disperdere la memoria di un luogo, renderla viva, aiutare i produttori a non abbandonare la propria sapienza acquistando, prima di ogni altra cosa, le loro materie prime per le cucine di Amerigo.
I piccoli borghi italiani rappresentano un diverso stile di vita, più concreto, più etico, più sostenibile ma sono anche luoghi fragili che hanno bisogno di cura e attenzione costante.
E Savigno, sui colli bolognesi, anche grazie alla trattoria che Alberto ha deciso di portare avanti, fino alla stella Michelin, è tornata a nuova vita. Annessa alla trattoria c’è una bellissima bottega dove comprare i sughi tradizionali di Amerigo, i vini dei colli e non solo. Poco lontano la locanda per chi vuole prolungare un’esperienza straordinaria.