Lazzaro 1915

Se si parla di avanguardia nel campo della sostenibilità quello di Piergiorgio Siviero, e del Lazzaro 1915, è un percorso da prendere come esempio.
Affidarsi a piccoli produttori locali, acquistare dai mercati vicini, attingere dal proprio orto (curato nei giorni di stacco dalla cucina), non è che la cima di un pensiero pulito e globale che interessa tantissime componenti del ristorante. Una miscellanea che sicuramente non ci si aspetterebbe in un locale di Pontelongo, un piccolo paese allocato tra distese di campi e argini.
Da tempo qui, sotto l’albergo di famiglia Siviero, si punta sull’utilizzo di energie rinnovabili, su luci temporeggiate negli ambienti di lavoro, sul minor impatto possibile nell’approvvigionamento delle materie prime, e soprattutto sull’economia circolare, un concetto più semplice a farsi che a dirsi: è il rapporto mutuale e sincero tra produttore e ristoratore. Un moto - circolare appunto - che riconsegna a questo settore quel buon equilibrio a cui siamo ormai sempre meno abituati e che invece urge di essere ripristinato.
Non c’è un menu a la carta, ma due percorsi degustazione (di lunghezze diverse) cosicché il pensiero di Piergiorgio, Diletta e Elena (una in cucina, l’altra in sala) arrivi fluido e coerente, senza dispersione, né di prodotto, né di energie.
La loro è una finestra sul mondo rurale, sugli usi e i costumi del territorio, che da tempo si affaccia anche sul futuro.