Da Caino

L’arrivo a Montemerano (GR) è il termine di un viaggio che si fa apposta e di cui non ci si pente.
Siamo nel cuore dell’alta Maremma e, per arrivare in questo piccolo borgo medievale, si attraversano colline ricolme di ulivi e di vite, in un paesaggio leggero, dolcissimo, costellato di piccole comunità e greggi di pecore: sembra di percorrere un piccolo paradiso. “Questa è l’Italia tanto amata nel mondo”.
Si trova proprio qui il ristorante di Valeria Piccini, Da Caino, nel cuore del piccolo centro storico dove tutti si salutano, si fermano per strada a chiacchierare, si vogliono bene e ne vogliono tanto proprio a Valeria, per il valore che ha assunto il suo locale per far conoscere il borgo a livello internazionale.
Racconta Valeria: “Ricordo ancora ogni dettaglio di quel pezzetto di carta che mi riconosceva la prima stella Michelin, quel giorno fu difficile tenere a bada la testa, il cuore, le mani. Da quel momento cambiò tutto, arrivò una clientela internazionale in un luogo che non aveva mai visto tanta gente, ma non cambiò il nostro stile; in cucina, con me, restarono le donne di Montemerano ad aiutarmi, fino alla seconda stella che combaciò con il loro andare in pensione. Era il 1998 e dovetti fare molti colloqui con ragazzi e ragazze che stavano approcciando a questo mestiere. Dare loro la casa, chiedergli di trasferirsi in un piccolo borgo lontano da tutto, ma noi sentiamo fierezza per questo borgo che ci ha dato tanto”.
Lei definisce la sua cucina come un patto di trasparenza: “Con il nome del piatto le persone devono capire quello che mangiano e, ad ogni cliente, lasciare un po’ del proprio sapere.
Questo intendo con patto di trasparenza. Un patto che Maurizio, mio marito, per primo ha stretto anche con i nostri fornitori nel corso degli anni”.