Ratanà

Se questa rete si identifica nelle parole di Antonio Latini, il ristorante di Cesare Battisti è ispirato anche al pensiero del poeta e scrittore Franco Arminio: “Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l’anno della crescita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione. Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un semplice lampione, a un muro scrostato. Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza”. Attenzione che qui si ritrova in ogni cosa: nella pagina dedicata ai produttori in fondo al menu, nella carta dei diritti dei bambini affissa in bagno, nel modo di porre il piatto, di servire il pane, di accogliere e congedare il cliente. Cesare oltre ad aver istituito una cucina milanese contemporanea (su cui ha anche scritto un libro, con Gabriele Zanatta) ha aperto gli occhi sulla ricchezza agricola che attornia il capoluogo lombardo, divulgando sempre il valore della natura e dell’etica, anche tra i più piccoli. Il posto e i pensieri che Milano si merita, in un bellissimo quartiere riqualificato.