Trattoria Visconti

Daniele e Roberto Caccia, i due giovani fratelli, ci sono abituati ad avere la responsabilità diretta della gestione del locale, loro che dentro la trattoria ci sono cresciuti e il naso in cucina lo hanno messo spesso, fin da piccoli, vuoi per curiosità vuoi per dare una mano ad asciugare bicchieri. Potremmo quindi iniziare a parlare dei vantaggi dell’essere famiglia impegnata in un’attività di ristorazione dove, ciascuno ha un suo ruolo ma sa anche di potere contare sugli altri, per portare a termine qualcosa con lo stesso impegno che ci metterebbe lui stesso, al bisogno. Tutti quanti sono impegnati ad affermare la loro scelta di cucina naturale e anche a comunicarla in modo corretto. Il regno di Giorgio, il padre, è l’appezzamento di terra, limitrofo alla veranda della trattoria, dove coltiva un orto ricco e ben tenuto che è un piacere anche solo per la vista. In più ha dedicato un’area alla coltivazione di un tipo di mais, il rostrato rosso dell’Isola bergamasca, ritrovato, nelle loro ricerche sul territorio, presso un contadino in collina. 
“Qual è la proiezione della trattoria da qui a una decina d’anni?” chiediamo a Daniele e Roberto.
“Riuscire a diventare un punto di riferimento sul territorio-rispondono in sintonia- riproponendo sempre più ricette tradizionali bergamasche. Come i casoncelli di nonna Ida, una pasta ripiena, il piatto iconico della Trattoria Visconti che richiede almeno due giorni di lavorazione per la complessità della preparazione del ripieno”.
A ognuno il suo posto, a ognuno il suo impegno dentro una comunione di intenti. Il più bel messaggio della grande famiglia della Trattoria Visconti!