FuTurismo, contro la monocultura turistica

FuTurismo, contro la monocultura turistica
Michil Costa è una persona che ha una visione dell’accoglienza che parte non dalla ricerca di personale ma da quella di collaboratori.

“Dare loro fiducia, far emergere le qualità senza giudicarli immediatamente, ma stando loro vicini nei momenti di difficoltà2 afferma nel suo recente libro FuTurismo.

E questa non è che una delle tante riflessioni che a La Perla, l’hotel di famiglia a Corvara Val Badia, diventano realtà, pratica, buona gestione.

Il libro è un accorato appello contro la monocultura turistica, una battaglia che occupa l’intera vita professionale dell’autore. Infatti sostiene quanto sia nefasta, ad esempio, la speculazione edilizia che ha fatto di molti paesi dolomitici luoghi dove è impossibile, per i giovani del posto, acquistare una casa a 15.000 euro al metro quadrato, costringendoli all’abbandono delle loro terre natie, con l’effetto gravissimo di subire, per queste valli ancora magnifiche, l’effetto dormitorio o un pendolarismo che ha impatti pesanti sull’ambiente.

E questo è solo uno degli aspetti legati al turismo di massa che, in Alto Adige, nel 2019 contava 7.704.312 presenze e 33.684.554 pernottamenti. È necessario, con questi numeri, che i paesi ad alta concentrazione turistica individuino misure contro la svendita del territorio. Appelli, quelli di Michil Costa, che fanno il giro dell’Italia intera, cambiano la comune percezione del turismo, un sistema che non va demonizzato ma va governato.

Il viaggio deve tornare ad essere conoscenza, rapporto con le comunità, esperienza da non sprecare e il libro di Michil Costa racconta quali sono le regole per tornare a fare questo.

Luigi Franchi 
 
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