Il Decalogo di Amodo
I 10 valori che appartengono alla rete dei ristoranti etici
.01
DIGNITÀ
Non ci può essere lavoro ben fatto senza dignità di chi lo compie, quindi non ci può essere lavoro nero nei ristoranti
.02
PAGAMENTI
Ogni fornitore è pagato secondo le regole previste dall’art. 62 della legge 27/2012. Questo termine è fissato in 30 giorni per i prodotti alimentari deperibili, che diventano 60 giorni per i non-deperibili.
.03
PRIMIZIE
Il ristorante predilige l’uso di materie prime alimentari secondo la stagione
.04
STUDIO
Il ristorante non usa prodotti alimentari esotici per puro diletto ma perché ogni scelta culinaria è frutto di studio e ricerca
.05
CURA
Il gestore, o il proprietario, si impegna ad avere cura del locale, sia dal punto di vista estetico sia sostenibile; ad esempio, adottando un sistema di insonorizzazione che limiti l’inquinamento acustico
.06
SQUADRA
Nel ristorante tutti i lavoratori si impegneranno con serietà e rispetto, perché solo un grande lavoro di squadra porta alla qualità del risultato
.07
GIOVANI
I giovani, siano essi dipendenti sia stagisti, che entreranno in sala o in cucina saranno seguiti con attenzione e cura, nel rispetto della loro condizione di apprendimento
.08
STORIE
Il personale di sala ha la predisposizione al racconto, nel rispetto dei tempi e dei desideri dell’ospite
.09
GREEN
La sostenibilità del ristorante è affrontata seriamente, senza il facile ricorso a pratiche di greenwashing
.10
DIGITALE
La digitalizzazione come elemento anche di sostenibilità è una pratica naturale del ristorante; ad esempio la possibilità di prenotare online o il menu pubblicato sul sito
AMODO: La rete dei ristoranti etici
"Dovremmo essere tutti di genio pronto, vivaci, cortesi nel tratto, candidi nelle maniere, amici delle virtù, nemici dei vizi, cercando di dare la salute ai nostri ospiti, dando buoni cibi secondo le stagioni. Essere affabili con tutti i nostri collaboratori, riflettendo che l’asprezza nel comandare partorisce odio e fabbrica ruina. Per la gloria della nostra condotta e il decoro del nostro Paese"
Antonio Latini, Scalco alla Moderna, 1692.